Conosciamo Guglionesi con una comunicazione istituzionale efficace
e fortemente spinta verso contenuti e modalità digitali, che evidenzi, in
particolare, la ricchezza storica, culturale e
ambientale del paese...attraverso
la libera fruizione della stessa da tutta la popolazione sulle più disparate
piattaforme e su tutti i device.
I processi di digitalizzazione in atto devono essere costantemente
innovati alle istanze della Pubblica Amministrazione (PA), utilizzando –
cfr il programma europeo NextGenerationEU e le direttive
governative del Dipartimento per la trasformazione digitale
nell’ambito del programma PA digitale 2026 – opportune tecnologie
informatiche nel campo della inclusione e della sostenibilità,
attraverso lo strumento digitale del comunicare, dell’informare e
dell’interagire (dalla PA al Cittadino e, viceversa, dal Cittadino alla
PA) in modo “accessibile e trasparente”, dunque “chiaro” a chiunque,
comunque e ovunque.
Come in uso nell’era digitale in corso, le “parole chiave”
nell’orientamento dei contenuti del Piano di consulenza e innovazione
digitale per la transizione culturale nella comunicazione istituzionale,
ossia Guglionesi Innovazione Digitale (GID), sono:
L’autentico e concreto processo di innovazione nella comunicazione
destinata alla digitalizzazione dei contenuti divulgati nei prossimi
anni prevede ancor più l’urgenza di adeguamento a specifiche competenze
e affidabilità dei processi di gestione, controllo e trasmissione.
La professionalità di addetti alle soluzioni digitali richiede
competenze su vari fronti: nozioni informatiche puntuali e possesso di
un consolidato orientamento culturale, anche a livello locale, ai fini
di assicurare innovazione al piano di consulenza, non solo alla sua
qualità e alla quantità dei contenuti, sostenendo l’approccio inclusivo
come sostenibilità della capacità progettuale.
Il nostro team di operatori (in possesso dell’esperienza sul campo
nonché delle certificazioni European Informatics Passport), sul
piano informatico e sulla dimensione del sapere nella cultura digitale,
opera nell’ambito del territorio sin dagli albori della rete internet a
dominio pubblico (circa trent’anni di esperienza e continua formazione
nella ricerca sul campo), rappresentando storicamente una delle prime
realtà in grado di determinare un decisivo contributo allo sviluppo
socio-culturale attraverso argomenti digitali nell’ambito del patrimonio
di Guglionesi. La consolidata esperienza del nostro team nel tempo ha
prodotto contenitori e contenuti digitali in grado di essere condivisi
con altre piattaforme (Guglionesi Cultura, Luoghi della
cultura e Patrimonio culturale digitalizzati, Spettacoli e
stagione teatrale a Guglionesi,
Blog Fuori Porta Web [oltre 10.000 pubblicazioni in archivio],
Archi’via
[portale per la catolagazione digitale dei regesti dei documenti
storici],
Guglionesi Comune Informa etc.) e integrabili con quelle già attive dal
versante istituzionale attraverso la connettività programmabile dal
presente piano di consulenza e innovazione.
Precisando che la proposta GID non costituisce un servizio di
“comunicazione stampa” – nella sua accezione come interpretata dalle
rappresentanze di specifica categoria –, l’aspetto della transizione
culturale verso modelli digitali della comunicazione e dell’informazione
va inteso come raccordo tra strutturazione digitale dei contenuti
(modalità di implementazione, organizzazione e compilazione,
programmazione informatica, aggiornamento agli standard in evoluzione
telematica, monitoraggio delle potenzialità, individuazioni delle
criticità etc.) e soluzioni idonee alla divulgazione dei contenuti
digitali con le predisposizioni in uso e/o in adozione nel divenire a
livello istituzionale.
Per aumentare il potenziale innovativo e applicare le nuove tecnologie
alle esigenze della comunità e del territorio di pertinenza e di
condivisione extraterritoriale, Guglionesi Innovazione Digitale
(GID) è a disposizione della Pubblica Amministrazione (in rapporto di
consulenza ed eventualmente di progettazione, gestione, cura e
conservazione) nei processi di “digitalizzazione del settore pubblico”,
in particolare anche nella migrazione digitale dei contenuti d’archivio
(comunale, storico, privati, di pertinenza territoriale etc.) e dunque
delle nozioni culturali basilari a creare opportune condizioni di
convergenza nella sostenibilità e nell’attrazione di bandi pubblici
specifici (cultura, turismo, formazione, identità, emigrazione etc.) e
predisposti nel contesto europeo di “Next Generation EU e il Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza”, al fine di consolidare lo
sviluppo socio-economico del territorio nonché la crescita
multiculturale nell’identità di Cittadinanza in un contesto consapevole
di integrazioni culturali e di inclusione digitale.
In via sperimentale, fino al 31 dicembre 2023, è online il piano digitale di comunicazione istituzionale e culturale del Comune di Guglionesi, connesso alla piattaforma Guglionesi Innovazione Digitale nella modalità GID_BASIC.
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PROGRAMMA in collaborazione con enti e associazioni (scorri e clicca per informazioni)
Luoghi_
online
GUIDA CULTURALE E TURISTICA
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Guida culturale e turistica
La guida online al patrimonio storico, artistico e paesaggistico di
Guglionesi, attraverso le tappe segnalate dall'itinerario digitale
Guglionesi. Guida culturale e turistica. Passeggiando nel
borgo, dentro la rete dei vicoli, delle piazzette e delle strade del
centro storico, l'ospite viaggiatore è accompagnato alla scoperta dei
tesori culturali, riflessi in un museo diffuso e custodito
prevalentemente dagli edifici sacri con radici cristiane nel medioevo
benedettino: le due splendide cripte, nelle chiese di Santa Maria
Maggiore e di San Nicola di Bari, sono autentici gioielli d’arte.
La bellezza testimoniata dal Rinascimento, inoltre, a Guglionesi trova
una duplice espressione di incanto e di identità nel contesto
dell’intera regione del Molise e dell’incrocio culturale tra le due
sponde dell’Adriatico, in un linguaggio, di declinazione e di tendenze
al confronto, che si concede ad armoniose sovrapposizioni iconografiche
e stilistiche tra le tradizioni artistiche dell’Oriente e
dell’Occidente.
Con origini frentane fino al VI-VII secolo a.C., la consistenza
culturale del patrimonio di Guglionesi restituisce al viaggiatore una
dinamica escursione in ogni epoca storica.
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Infopoint_
online
POLO CULTURALE CIVICO
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Polo Culturale Civico
Il Polo Culturale Civico "Corrado Gizzi" è situato nella villa
comunale (Castellara) di Guglionesi. Allestito nel complesso
conventuale degli ex Cappuccini - condiviso dal XIX secolo, una parte di
proprietà è della Parrocchia e l'altra del Comune di Guglionesi - alcuni
ambienti storici sono stati destinati alle attività culturali della
comunità: archivio storico, biblioteca e mediateca.
Dal 2007 una parte dell’ex convento ospita il Polo Culturale Civico
intitolato all’illustre professore
Corrado Gizzi (1915–2012).
Il centro culturale è momentanemente chiuso per interventi di
manuntenzione in corso d'opera.
ORARIO DI APERTURA Calendario da definire alla riapertura del centro.
Nel 2006, dopo l’acquisizione pubblica del Comune di Guglionesi in
collaborazione con l'ente Provincia di Campobasso, grazie all’impegno
culturale e finanziario di entrambe le amministrazioni, il cinematografo
privato della famiglia "Fulvio", risalente al 1949 (con i suoi oltre 400 posti a sedere), fu
demolito e ricostruito ex-novo nella soluzione tipologica del teatro, su
progetto dell’architetto Antonio Gianfelice, nonché ampliato con l’annessione di un
fabbricato adiacente. La struttura a “pancia di balena” della copertura in legno lamellare,
con archi di valico a sesto acuto, rende originale lo stile architettonico del teatro di Guglionesi.
La sala ha una capacità di 224 posti a sedere, un palco di 60 mq circa,
un ampio backstage e confortevoli camerini per gli artisti.
Il teatro comunale di Guglionesi, edificio costruito con tecniche antisismiche, è
stato inaugurato il 3 giugno dell’anno 2009 in occasione della festa
patronale di Sant’Adamo abate.
Dal 2009 presso il teatro di via Usconio si svolgono le stagioni e gli spettacoli
teatrali, consolidando una prestigiosa tradizione
culturale risalente agli anni Settanta-Ottanta dello scorso secolo che vede in scena, sul palcoscenico di Guglionesi, autorevoli protagonisti del teatro italiano.
[Guglionesi. Guida
culturale e turistica, pagg. 245-246]
Il patrimonio archeologico di Guglionesi rivela la presenza di reperti fino al
VII-VI secolo a.C., in un agro collinare dell'antica
Frentania che ancora oggi pone la cittadina di Guglionesi quale
territorio più vasto del Molise, con una superficie in estensione per oltre 100
chilometri quadrati.
L'agglomerato urbano di Guglionesi affonda le sue radici nella città di
epoca romana dal nome storico di Usconio
o Uscosio: un colle, chiamato “Monte antico”, e una fertile
distesa, chiamata “Guardata”, indiziati di seppellire le vestigia della
svanita Città. Le due antiche zone sono solcate dal Sinarca (il torrente
più lungo del Molise), che tende ad “inarcarsi” per defluire attorno al colle
del “Monte antico”. Altri reperti archeologici di epoca romana
sono rimersi dal territorio di Guglionesi, in particolare da vari necropoli
dell'immediata periferia del centro urbano.
[Guglionesi. Guida
culturale e turistica, pagg. 269-293]
[GID_PRO]
offline
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Un viaggio nel patrimonio etno-antropologico promuovendo la memoria collettiva
della comunità nel suo rapporto storico e attuale con le risorse ambientali di
un esteso territorio collinare del
Molise adriatico.
Attraverso la consapevolezza dell'identità di comunità, in un
processo culturale di tutela del patrimonio materiale ed immateriale, la ricerca
etno-antropologica riscopre il paesaggio, le tradizioni, i saperi, le
specificità eno-gastronomiche, l'emigrazione continentale, le origini contadine,
la trasformazione industriale della società agricola e artigianale, le
contaminazioni generazionali, lo spopolamento inesorabile, la pratica quotidiana
del vernacolo, la letteratura e l'arte dialettale in cui si riconosce il
contesto locale nel trasmettere le
radici popolari alle nuove generazioni, in un itinerario di comunità
ad “archivi” digitali, aggiornabili con il coinvolgimento della popolazione, tra
memorie collettive, immagini di repertorio, relazioni sociali, tesori e riti
cultuali, animazioni folkloristiche e valorizzazione umana e finalizzata allo
sviluppo eco-sostenibile e inclusivo del territorio.
[Guglionesi. Guida
culturale e turistica]
[GID_PRO]
offline
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Giuseppe Manente [1867-1941] suonò le sue prime note nel borgo di
Guglionesi (Campobasso – Molise), sotto la guida del papà, il Maestro
Liborio Manente, chiamato a dirigere la Banda musicale della
cittadina molisana negli anni Settanta del secolo decimo nono.
A 7 anni esordì come contralto solista nell'animazione liturgica della musica sacra per la chiesa, sotto la direzione del padre musicista.
A 13 anni si produsse in un pubblico concerto al Liceo Lanza di Foggia come suonatore di tromba.
Il talento del piccolo Giuseppe ebbe modo di crescere con le interpretazioni
musicali esibite insieme alla Banda musicale diretta dal papà Liborio, nella
Piazza Grande di Guglionesi, dove la straordinaria riverberazione del
suono e la complicità di un’architettura accogliente contribuiscono ad esaltare
i repertori dei concerti bandistici che, ancora oggi, si avvicendano con
particolare entusiasmo nelle manifestazioni religiose della stagione estiva.
Nel 1881 il giovane Giuseppe, all'età di 14 anni, fu ammesso a frequentare il Regio Conservatorio di Musica di “San
Pietro a Maiella” in Napoli, studiando la composizione, l’armonia e il
contrappunto con il Maestro Camillo De Nardis e imparando le tecniche
della tromba con le lezioni del Maestro Domenico Gatti. I successivi
perfezionamenti avvennero dapprima al Conservatorio di Madrid, con le
lezioni del Maestro Emilio Serrano, e poi al Liceo Musicale di Santa
Cecilia di Roma, sotto la guida del Maestro Cesare De Santis.
Nel 1910 al Maestro Giuseppe Manente fu affidato, dal Ministro della Guerra,
la composizione di “Frammenti musicali” da destinare all’attività ginnica
dei reggimenti di fanteria. Dallo stesso Ministero, nel Novembre del 1911, fu
nominato alla Direzione della Banda del II Reggimento Granatieri di Sardegna,
alla quale Direzione rimase legato fino al 1918, compiendo anche una tournèe
negli Stati Uniti d’America.
Dal 1921 al 1925 diresse la Banda musicale del Re Fuad in Egitto.
Nel 1925 il Maestro Manente vinse il concorso per la Direzione della
costituenda Banda Musicale della Guardia di Finanza, contribuendo alla
selezione di una formazione di musicanti altamente qualificati, provenienti da
diversi conservatori italiani. Fu, così, il primo Direttore della Banda del
Corpo della Guardia di Finanza, per la quale compose il primo Inno dei
Finanzieri, e che debuttò a Roma, in Piazza Colonna, il 25 Aprile del 1925.
Restò alla guida della prestigiosa Banda sino al 1931, dimettendosi, per
raggiunti limiti d’età, il 3 Febbraio 1932, quando gli succedette il Maestro
Antonio D’Elia, accademico del Conservatorio di Santa Lucia in Roma ed
illustre compositore.
Prima del congedo dalla prestigiosa Direzione il Maestro Manente accettò
l’invito di esibirsi nel suo paese di adozione, Guglionesi, e in occasione delle
festività di Sant’Antonio di Padova diresse, il giorno 12 Giugno 1931, la
Banda musicale della Guardia di Finanza, nella formazione al completo con
120 musicisti finanzieri.
Quel giorno è indelebile nella memoria degli anziani di Guglionesi. Chi ebbe
il privilegio di vivere la giornata di festa racconta di un evento straordinario
per la stessa Banda del Corpo, alla quale il suo primo Maestro volle donare una
delle ultime magistrali direzioni.
Nel corso dell’intensa attività di compositore, Giuseppe Manente firma oltre
600 opere musicali, pezzi per il pianoforte, concerti per il clarinetto,
berceuse per il flauto, melodie per il soprano e sinfonie per l’orchestra. Fu
autore di due opere liriche: “Alla Regata”, opera in un atto su libretto
di Martinetti, in scena nel 1906 al Teatro “Manzoni” di Pistoia; “Il Paradiso
dei Cigni”, operetta in tre atti su libretto di Anton Menotti Buja,
pubblicata a Firenze nel 1939.
Tra le passioni del Maestro un posto particolare occupò il mandolino, per il
quale compose un centinaio circa di brani.
Muore a Roma il 18 Maggio 1941 e le sue spoglie riposano nel cimitero di
Guglionesi, accanto a quelle della moglie Ida Visdomini.
A cura di Leo Strozzieri, la raccolta delle opere d'arte contemporenea costituisce una straordinaria collezione patrimoniale in omaggio allo studioso, universalmente stimato, prof. Corrado Gizzi, emblema
di una vita dedita alla Cultura.
Grazie alla generosità degli eredi di alcuni artisti, nella collezione d’arte contemporanea
sono presenti maestri quali: Raffaele Costi, Elio Di Blasio, Luigi Faccioli, Edgardo
Mannucci, Lino Mastropaolo, Serafino Mattucci, Hugo Orlando. Nel patrimonio acquisito non mancano presenze di opere di autori che di diritto sono entrati ormai nella storia dell’arte:
Bruno Aller, Vittorio Amadio, Mirella Bentivoglio, Gaetano Carboni, Silvio Craia, Marcello Diotallevi, Antonio Fiore, Paolo Marazzi, Leopoldo Marciani, Arnaldo Marcolini,
Edolo Masci, Gaetano Memmo, Mario Nanni, Romano Notari, Achille Pace, Gaetano Pallozzi, Eduardo Palumbo, Emanuele Pandolfini, Augusto Pelliccione, Enrico Sirello e Sandro Trotti.
Oltre alle opere pittoriche, nella raccolta d’arte contemporanea sono state aggiunte sculture di Agostino Cartuccia, Egidio Del Bianco, Salvatore Fornarola, Donato Linzalata, Giuseppe Papagni e Nazzareno Serricchio.
A rappresentare il Molise e Guglionesi c’è l’opera Amalasunta di Achille Pace (Termoli 1923 – Roma 2021) - del quale i genitori erano originari di Guglionesi - maestro italiano del dopoguerra, astrattista della “poetica del filo”, fondatore
del Gruppo Uno ed animatore del Premio Termoli.
[Guglionesi. Guida
culturale e turistica, pagg. 294-297]
Raggiungendo alcuni siti preservati nella periferia di Guglionesi, l’itinerario turistico
sotto la denominazione Il percorso delle antiche fonti propone tre itinerari naturalistici: il percorso conduce alla riscoperta di antiche fonti d’acqua per uso domestico e per le esigenze del bestiame.
Immersi nella natura pressoché ancora preservata dall’edilizia urbana, gli itinerari tra le antiche fonti conducono lungo tragitti vissuti dalle generazioni guglionesane del passato, non solo per l’approvvigionamento idrico.
[Guglionesi. Guida
culturale e turistica, pagg. 258-267]
[Simulatore del progetto sperimentale 1998-2000][Cfr la digitalizzazione ARCHI'VIA in: G. CIOFFARI, L. SORELLA "Sant'Adamo di Guglionesi. Abate nel monastero benedettino delle isole Tremiti. Aspetti storici, critici e cultuali dall'XI al XXI secolo", TracciAntica, Palladino Editore, Campobasso, 2005, pagg. 181-252]
[GID_PRO]
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