02/03/2019  
   Sabato, ore 21:00

Giorgio Colangeli
Giancarlo Nicoletti

Finale di partita
DI   Samuel Bekett
(traduzione di Carlo Fruttero)


CON   Giorgio Colangeli
Giancarlo Nicoletti

Giorgio Colangeli, Giancarlo Nicoletti, Matteo Quinzi, Olivia Cordsen Matteo Quinzi Olivia Cordsen
REGIA   Filippo Gili
PRODUZIONE   Altra Scena

PRESENTAZIONE  Il mio regno per un netturbino. Eccola qui. Tutta in questa frase, la sintesi e l'apoteosi postmoderna di "Finale di partita". Attraverso il canto di Hamm, perfetto innesto di Vladimiro in Lear, che ricama, col suo compagno di merende, la fine delle grandi narrazioni, la fine delle grandi idee, per far diventare grande, in poco più di un'ora, solo la retrospettiva ridicola di ogni esistere, di ogni morire, di ogni soffrire. Siamo al culmine. Qui Beckett raggiunge i novemila, trasformando il mondo in una stanza grigia con due finestre alte. Ridicolizzando la voglia di timbrare il cartellino della superiorità, della grandezza, della nobiltà, del dolore, dell'immensità del morire ma non riuscendo del tutto nell'intento.
Altro che minimalismo. Altro che assurdità. Solo la tac di una cosa che, la vita, a guardarla attentamente, non si racconta come minima e assurda ma, in quanto minima e assurda. Con la più assoluta naturalezza, la più dissoluta semplicità. Perché i simboli vanno recitati come l'aria che si respira. Perché i genitori di Hamm non sono rappresentati in due bidoni dell'immondizia, ma psichicamente vissuti, dal figlio, in quei bidoni. Al di là dell'amare, al di là del vedere.
“Finale di partita è quel luogo, quella carne viva in cui, svelando una miseria, si riconosce una grandezza. E' la freudiana catarsi; quella in cui, pattuita, dell'immensità del male e dell'amare, la loro inesorabile irrisorietà,si esce, dall'ultima seduta con la sensazione di potersela finalmente fare una passeggiata leggera, su questo mappamondo, su questa mappavita”. Filippo Gili “suonattori” della Rimbamband, in perenne disaccordo armonico, che qui prendono per mano il pubblico per condurlo in un viaggio imprevedibile e dissacrante, in un “road music movie” tra i generi cinematografici più disparati, dal western al cartoon, dal giallo alla commedia, mixandoli, frullandoli e distorcendoli con spregiudicata creatività.
Un gioco perpetuo che, partendo dalle colonne sonore più famose, si nutre di straordinari virtuosismi, citazioni e un’enorme dose di fantasia. È il grande cinema, visto attraverso uno specchio deformante. Che fa ridere, tanto ridere.

Hollywood, la Mecca dei sogni, il punto d'arrivo di una vita, il successo che ti rende immortale, il fascino della sala buia e del grande schermo. Il capobanda è un intellettuale che ama il cinema senza reclusioni di genere, da Gene Kelly a Toy Story. Il batterista è convinto si tratti di “one man show”, il suo. Il contrabbassista è in evidente stato confusionale. Il sassofonista è ossessionato dalla polka, dal tango, dalla mazurka e dal limbo. E il pianista? È docile, mansueto, timido, ma, quando vuole, sa anche essere un “leone”! «Non è la realtà che conta in un film, ma quello che l’immaginazione può fare» – diceva il grande Charlie Chaplin – preparatevi a entrare in “Note da Oscar”, un grande luna park dell’immaginazione: qui, sognare ad occhi aperti, è ancora possibile.

DOPOTEATRO   "Le ricette di Bobo", degustazione di piatti tipici della gastronomia locale
BIGLIETTO   € 20 Botteghino - € 18 Prevendita - € 15 Under 25
Abbonamento 6 spettacoli: € 90 Intero - € 60 Under 25

PREVENDITA   Punti SisalPay (bar, tabacchi, edicole)
TICKET ONLINE   https://www.diyticket.it
INFO   http://www.ilmolise.net/new.asp?id=11266
© GUGLIONESI CULTURA / SPETTACOLO N. 80
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