Sabato, ore 21:00
Giorgio Colangeli Giancarlo Nicoletti
Finale di partita
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DI Samuel Bekett (traduzione di Carlo Fruttero)
CON Giorgio Colangeli Giancarlo Nicoletti
Giorgio Colangeli, Giancarlo Nicoletti, Matteo Quinzi, Olivia Cordsen
Matteo Quinzi
Olivia Cordsen
REGIA Filippo Gili
PRODUZIONE Altra Scena
PRESENTAZIONE Il mio regno per un netturbino. Eccola qui. Tutta in questa frase, la sintesi e l'apoteosi postmoderna di "Finale di partita". Attraverso il canto di Hamm, perfetto innesto di Vladimiro in Lear, che ricama, col suo compagno di merende, la fine delle grandi narrazioni, la fine delle grandi idee, per far diventare grande, in poco più di un'ora, solo la retrospettiva ridicola di ogni esistere, di ogni morire, di ogni soffrire. Siamo al culmine. Qui Beckett raggiunge i novemila, trasformando il mondo in una stanza grigia con due finestre alte. Ridicolizzando la voglia di timbrare il cartellino della superiorità, della grandezza, della nobiltà, del dolore, dell'immensità del morire ma non riuscendo del tutto nell'intento.
Altro che minimalismo. Altro che assurdità. Solo la tac di una cosa che, la vita, a guardarla attentamente, non si racconta come minima e assurda ma, in quanto minima e assurda. Con la più assoluta naturalezza, la più dissoluta semplicità. Perché i simboli vanno recitati come l'aria che si respira. Perché i genitori di Hamm non sono rappresentati in due bidoni dell'immondizia, ma psichicamente vissuti, dal figlio, in quei bidoni. Al di là dell'amare, al di là del vedere.
“Finale di partita è quel luogo, quella carne viva in cui, svelando una miseria, si riconosce una grandezza. E' la freudiana catarsi; quella in cui, pattuita, dell'immensità del male e dell'amare, la loro inesorabile irrisorietà,si esce, dall'ultima seduta con la sensazione di potersela finalmente fare una passeggiata leggera, su questo mappamondo, su questa mappavita”. Filippo Gili
“suonattori” della Rimbamband, in perenne disaccordo armonico, che qui prendono
per mano il pubblico per condurlo in un viaggio imprevedibile e dissacrante, in
un “road music movie” tra i generi cinematografici più disparati, dal western al
cartoon, dal giallo alla commedia, mixandoli, frullandoli e distorcendoli con
spregiudicata creatività.
Un gioco perpetuo che, partendo dalle colonne sonore più famose, si nutre di
straordinari virtuosismi, citazioni e un’enorme dose di fantasia. È il grande
cinema, visto attraverso uno specchio deformante. Che fa ridere, tanto ridere.
Hollywood, la Mecca dei sogni, il punto d'arrivo di una vita, il successo che ti
rende immortale, il fascino della sala buia e del grande schermo. Il capobanda è
un intellettuale che ama il cinema senza reclusioni di genere, da Gene Kelly a
Toy Story. Il batterista è convinto si tratti di “one man show”, il suo. Il
contrabbassista è in evidente stato confusionale. Il sassofonista è ossessionato
dalla polka, dal tango, dalla mazurka e dal limbo. E il pianista? È docile,
mansueto, timido, ma, quando vuole, sa anche essere un “leone”! «Non è la realtà
che conta in un film, ma quello che l’immaginazione può fare» – diceva il grande
Charlie Chaplin – preparatevi a entrare in “Note da Oscar”, un grande luna park
dell’immaginazione: qui, sognare ad occhi aperti, è ancora possibile.
DOPOTEATRO "Le ricette di Bobo", degustazione di piatti tipici della gastronomia locale
BIGLIETTO € 20 Botteghino - € 18 Prevendita - € 15 Under 25 Abbonamento 6 spettacoli: € 90 Intero - € 60 Under 25
PREVENDITA Punti SisalPay (bar, tabacchi, edicole)
TICKET ONLINE https://www.diyticket.it
INFO http://www.ilmolise.net/new.asp?id=11266
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