Annullato
Eva Sabelli Giannantonio Martinoni Bianca Mastromonaco Matteo Palazzo Fabrizio Russo
Peer Gyn Trip
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DI Stefano Sabelli (tratto da H. Ibsen)
CON Eva Sabelli Giannantonio Martinoni Bianca Mastromonaco Matteo Palazzo Fabrizio Russo
Francesco Fassone (scene), Martini Eschini (costumi), Piermarino Spina e Pietro Ricci (musiche dal vivo)
REGIA Stefano Sabelli
PRODUZIONE Teatri Molisani / Compagnia del Loto
PRESENTAZIONE Peer Gynt, scritto da Ibsen nel 1867, durante un soggiorno in Italia fra
Ischia e Roma, è una favola dall’andamento picaresco, con mutamenti improvvisi,
adatta a un fantasy cinematografico. Un’opera in versi distante dalla produzione
più naturalista del padre della drammaturgia moderna, per la quale Edvard Grieg
ha scritto musiche, oggi forse più popolari della stessa opera teatrale.
Adattando il capolavoro di Ibsen, Stefano Sabelli, con PeerGynTrip mette in
scena per la Compagnia del Loto un racconto immaginifico che si sovrappone
sempre a se stesso, dove tempi, spazi e luoghi si sovrappongono in un’età e in
un gioco temporale indefiniti, pur mantenendo nei costumi un richiamo all’Età
vittoriana dell’autore.
Peer Gynt, simpatica canaglia, spaccone e ribelle, bugiardo come Pinocchio e
riluttante a crescere come Peter Pan – personaggi di cui è antesignano – passa
da una frottola all’altra, come da un’avventura all’altra. Segue, impavido,
l’imperativo – Sii te stesso! – trascorrendo la vita in un mondo dove fantasia e
realtà finiscono per confondersi. Un simpatico perdigiorno che trascorre
l’esistenza edonisticamente, tra piaceri materiali e fantasticherie, alla
“ricerca del sé”.
PeerGynTrip è un caleidoscopio di visioni fantastiche e irresistibili mutamenti
scenici, esaltati dalla scenografia ideata da Francesco Fassone: un grande
patchwork di pelli e pellicce che ricorda le renne che Peer racconta di
cacciare. Un enorme telo che copre tutto lo spazio scenico e che, azionato a
vista dagli stessi attori, crea un gioco di volute e architetture sempre
diverse, dando forma a monti, fiordi, boschi, caverne, vele e grandi mantelli
che si fanno ali; ad accampamenti berberi e piramidi; a manicomi e mari in
tempesta. Una grande favola moderna, i cui passaggi cruciali sono rimarcati dai
temi di Grieg. Arrangiati ed eseguiti dal vivo, anche attraverso l’uso di
campionature elettroniche e strumenti etnici, come la zampogna, qui
s’intrecciano a temi più contemporanei come le canzoni di Califano e d Elvis
Presley. Musiche che rimarcano il vorticoso gioco interpretativo di cinque, fra
attori e attrici, che danno vita e corpo a tutti i personaggi dell’opera
originale e che, alternandosi sia in ruoli maschili che femminili, accentuano il
gioco onirico e la dimensione fluttuante di un’opera d’irresistibile fantasia.
DOPOTEATRO
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